Il mare è tornato calmo. Le motovedette della Guardia Costiera, per giorni impegnate solo in operazioni di pattugliamento, hanno ripreso gli interventi di soccorso al largo di Lampedusa. Al molo Favaloro scendono a terra uomini, donne nuclei, familiari con bambini, ragazzini soli, anche una coppia di siriani soccorsi da Open Arms e trasbordati su una motovedetta. Autorizzato ad attaccare anche il veliero Nadir, con 22 naufraghi mentre a Civitavecchia arriva la nave di Medici Senza Frontiere con 61 persone. Altissimo il numero di profughi e migranti che hanno raggiunto l'Italia dall'Africa dall'inizio del 2023, 134.000. La maggior parte, 87.000, approdati autonomamente su barchini in ferro provenienti dalla Tunisia, ma anche su pescherecci dalla Libia e dalla Turchia. 40.000 soccorsi dalle nostre motovedette, meno di 6.000 dalle Navi delle ONG. Un lavoro incessante e collettivo sulla frontiera più a sud d'Europa, con i militari di Guardia Costiera e Guardia di Finanza e gli attivisti delle organizzazioni non governative uniti nel tentativo di salvare vite in mare. E a terra operatori sanitari impegnati nel curare chi arriva, stremato, denutrito, ferito, ustionato. Intanto a Lampedusa si ritrovano i sopravvissuti alla strage del 3 ottobre 2013 e i familiari delle vittime, con i rappresentanti delle forze dell'ordine e delle organizzazioni umanitarie per incontrare gli studenti e i cittadini e informare su quello che accade sull'altra sponda del Mediterraneo e lungo la rotta migratoria più pericolosa al mondo. In crescita il numero dei minori soli, secondo i dati di Save the Children più di 112.000 dal 2014, oltre 11.600 nel 223.E ricorda l'Unicef, delle 28.000 persone morte o disperse negli ultimi 10 anni, 1.500 erano minori, quasi 300 i minori annegati nel 2023.