Un flusso continuo di persone silenziose, raccolte, commosse ha reso omaggio a Gino Strada, nella camera ardente allestita a casa Emergency a Milano. Il fondatore dell’associazione umanitaria è morto lo scorso 13 agosto mentre era in vacanza in Francia. Le sue ceneri, per volere della famiglia, sono state portate là dove la sua creatura ha preso forma, la sede di quella Emergency presente ormai in più di 16 Paesi nel mondo, che in più di 25 anni ha curato 11 milioni di persone. Tanti i volontari arrivati da tutta Italia, ma anche persone comuni, sostenitori di un uomo concreto, come lo ricordano in molti, che ha fatto una cosa grande. "Mi chiedo qual è la molla. Io credo che la molla sia essersi riconosciuti in lui in tutto quello che è riuscito a fare e ha trascinato tutte queste persone". "Gino era trainante per Emergency. Io spero che Emergency riuscirà comunque a portare avanti, anzi sono certo che in un modo o nell'altro riusciranno a portare avanti il proprio lavoro come han sempre fatto". I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, proprio di tutti, sennò chiamateli privilegi. Questo è il messaggio dietro alla sua foto sorridente. Ma questo è anche il pilastro sul quale fonda Emergency, il suo insegnamento principe. "Perchè la cardiochirurgia in Africa? E la risposta è stata: perché no? Se tu avessi un problema di cuore vorresti poter portare, vorresti poter avere un ospedale? Allora perché tu sì e in Africa no?" Tra i primi a rendere omaggio al fondatore di Emergency il Sindaco di Milano Beppe Sala, arrivato qui in doppia veste: di Sindaco e di amico. "Credo che sia importante dedicargli qualcosa che rimanga, ma anche un momento di ricordo magari, come credo avrebbe voluto lui, anche allegro, anche vivo. Però ci penseremo a valle di questa giornata". La camera ardente resterà aperta domenica dalle 10 alle 22 e lunedì dalle 10 alle 14.