Stavano tentando di infiltrarsi anche negli appalti pubblici per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, dopo aver già acquisito, con la forza, la gestione di alcuni locali pubblici di Cortina d'Ampezzo. Si presentavano come i boss della malavita romana e la loro, almeno nelle intenzioni, doveva essere una conquista del territorio fatta attraverso la violenza e le intimidazioni. Con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso, sono state arrestate dai Carabinieri di Cortina d'Ampezzo, Belluno e Roma, coordinati dalla Procura di Venezia, 3 persone, tra cui Leopoldo e Alvise Cobianchi, 2 fratelli romani con precedenti, noti tra gli irriducibili degli ultrà della Lazio e che avevano rapporti con la criminalità romana, tra cui Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, ucciso nel 2019. Secondo l'accusa i 3 apparterrebbero a un presunto gruppo criminale dedito anche allo spaccio di droga. Era proprio dal controllo dello spaccio, infatti, che sarebbe dovuta partire la scalata criminale dell'ampezzano con una propria rete di pusher che attraverso minacce e violenze si era fatta largo nella zona. Poi il controllo di alcuni locali pubblici della movida, a cui i 2 fratelli romani avrebbero imposto cocaina, DJ e serate. "Questa è Cortina: qui comandiamo noi" dicevano. Infine l'obiettivo era entrare negli eventi programmati per le Olimpiadi di Milano- Cortina 2026 e di infiltrarsi negli appalti dei lavori per l'evento. Tra gli episodi contestati pestaggi, la minaccia di morte a un uomo che non aveva pagato una dose di droga, chiuso nel portabagagli di un'auto, e la tentata estorsione a un componente della giunta comunale di Cortina. L'operazione, avviata nel giugno del 2024 dalla DDA nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Belluno sul traffico di droga, ha portato anche alla perquisizione nei confronti di 4 persone. .























