Milano torna nei suoi mercati che riaprono dopo poco meno di due mesi, e quello di via Osoppo, con i suoi 35 banchi, esclusivamente alimentari, racconta come saranno tutti gli altri, non solo nella cosiddetta fase due, ma fino alla fine dell'emergenza. Per il momento, cerchiamo il primo giorno, vediamo di fare le cose nella norma. La fila per entrare aumenta con il passare delle ore, gli ingressi nei mercati non sono più così veloci, bisogna misurare la temperatura, controllare che tutti siano provvisti di mascherine e distribuire i guanti a chi non li ha. Una volta all'interno, ci sono le distanze di sicurezza da rispettare per le file ai banchi che sono distanziati di due metri e mezzo l'uno dall'altro. Solo due persone possono servire i clienti, in coda devono restare lontani il giusto. Dopo mesi di isolamento, anche fare la spesa torna ad essere una piccola grande conquista, come ci racconta Maria Camilla, uscita oggi per la prima volta dal 28 febbraio scorso. Io mi precipito sempre vicino alle altre persone, non so il perché, forse perché mi manca il contatto con la gente. Amo il mercato, è l'unica soddisfazione che ho, veramente. Clienti, ambulanti, tante persone della security e il Covid manager, una nuova figura necessaria alla riapertura. Controlla l'affluenza delle persone, le distanze, le sicurezze delle varie persone che entrano nei mercati rionali, ormai riaperti, da oggi, e cerchiamo di distribuire un quantitativo massimo di persone, a seconda delle bancarelle che ci sono. Tutto il percorso è transennato, all'uscita del mercato, che è dalla parte opposta rispetto all'ingresso, si contano le persone per lasciare che ne entrino altrettante, perché la capienza è contingentata, così come il numero di banchi che si può prevedere. Un mercato diverso da quello a cui i milanesi erano abituati, meno chiassoso e affollato, ma pur sempre una festa e una grande riconquista. Stamattina, come ho sentito alla radio, sono venuta immediatamente. Ci mancava molto.