Si stringe il cerchio intorno al figlio del proprietario di questa panetteria di Milano, in piazza Gambara, zona ovest della città, teatro sabato scorso di una cruenta sparatoria. Un uomo ha aperto il fuoco con una pistola contro due ucraini che erano nel locale per mangiare qualcosa. Uno è morto. L'altro è ferito e tuttora ricoverato in ospedale. Secondo quanto starebbe emergendo dalle indagini, il giovane sospettato era nel locale. Avrebbe agito a volto scoperto. Ci sono testimoni che l'avrebbero visto da vicino, dato che i fatti si sono svolti proprio nell'orario dell'aperitivo e il negozio si trova accanto ad un'enoteca e all'ingresso della metropolitana. Il posto era affollato ma c'è una donna in particolare che era con i due uomini originari dell'Ucraina, che starebbe aiutando gli inquirenti a ricostruire i vari momenti prima e dopo il delitto. Nella zona in piazza Gambara ci sono molte telecamere di sorveglianza. I frame e le immagini saranno utili agli inquirenti per ricostruire l'esatta dinamica di quello che è successo. Il sospettato, 21 anni, con problemi di tossicodipendenza e qualche precedente penale, avrebbe lasciato il suo cellulare nel retrobottega del negozio. Non aveva una vita regolare e pare utilizzasse a volte il negozio del padre come luogo di dimora. All'origine del gesto forse una lite per banali motivi. Gli ucraini erano habituè del negozio e conoscevano il ragazzo. Quanto accaduto sabato ha lasciato i residenti senza parole: mai una violenza simile si era vista da queste parti. "Ma questo non è sicuramente un quartiere critico. Non è sicuramente uno dei quartieri più critici, diciamo del Municipio Sette, è uno come tanti quartieri di Milano, che può avere della microcriminalità, ma può essere anche in piazza Piemonte, in De Angeli, per rimanere sempre nel nostro quartiere". .