Tram semivuoti, poche persone alla fermata degli autobus, ma chi lavora e deve spostarsi da casa utilizza i mezzi pubblici. Ho iniziato alle 8, c'era molta più gente, la distanza era meno. Sicuramente saranno un paio di metri, ho visto che tutti stavano abbastanza attenti. Stranamente presto al mattino c'è più gente che adesso. Ad aspettare le consegne all'esterno dei supermercati vediamo diversi gruppi di rider. Alcuni hanno la mascherina, altri no. Per loro, i fattorini in bicicletta, nulla sembra essere cambiato. È invece girando per una Milano che combatte contro il coronavirus che ci accorgiamo che ogni minimo spostamento deve essere compiuto nella massima sicurezza. Fra le persone, anche sugli autobus, vanno mantenute le distanze, le mascherine vanno sempre indossate e chi viaggia sui mezzi ci dice che deve andare a fare la spesa. Dopo le lunghe file ai supermercati la situazione sembra essere diversa, almeno qui in via Ripamonti a mezzogiorno. Ma com'è cambiata la mobilità per i milanesi? Lo chiediamo all'Assessore Marco Granelli. I passeggeri sono circa il 5% di quelli che erano prima dell'emergenza coronavirus. Mediamente, diciamo che siamo nell'ordine dei 70 mila passeggeri al giorno rispetto al milione e 400 che avevamo prima dell'emergenza coronavirus. Proprio alla mobilità appunta il sindaco di Milano Beppe Sala che ha annunciato un accordo del comune con l'ospedale Sacco. Nei prossimi giorni i test sierologici messi in campo per verificare l'immunità dal coronavirus verranno sottoposti a tutti i 4 mila conducenti dei mezzi di trasporto pubblico della città. Questo ci permette di avere persone che possono lavorare per i servizi essenziali come il trasporto pubblico senza problemi di rischio di contagio.