Sarà l'autopsia disposta dai magistrati della procura di Barcellona Pozzo di Gotto, a chiarire le cause della morte di Aurelio Visalli, sottufficiale della guardia costiera, deceduto domenica scorsa nel mare di Milazzo nel tentativo di salvare la vita ad un ragazzo di 15 anni che era stato travolto da un'onda in spiaggia e portato in mare aperto, Visalli, assieme ad altri due militari, si è recato in spiaggia subito dopo la chiamata di soccorso, ma denunciano i parenti del militare "non avevano nessun tipo di sistema di protezione". L'uomo, infatti, si sarebbe gettato in mare senza nemmeno un salvagente. La Procura di Barcellona ha aperto un'inchiesta, al momento contro ignoti, proprio per chiarire alcune dinamiche relative al salvataggio e probabilmente per capire se l'uomo si sarebbe potuto salvare se avesse avuto con sé l'adeguata attrezzatura, invece, denunciano i suoi congiunti, Aurelio ed i suoi colleghi sono stati mandati su quella spiaggia senza niente. Tanto che, come si vede, alcune immagini amatoriali, il militare si è tolto la divisa, prima di gettarsi tra le onde per cercare di soccorrere il quindicenne. In quel modo, con quel mare, ha denunciato il cognato di Visalli, sono stati mandati a morire. Il corpo del sottufficiale è stato ritrovato diverse ore dopo la tragedia, a poche centinaia di metri da dove l'uomo si è gettato in mare. Adesso il corpo si trova nell'obitorio dell'ospedale di Milazzo, dove verrà eseguita l'autopsia. Intanto ha chiesto scusa il ragazzo di 15 anni che, subito dopo la tragedia, aveva scritto sui social di essersi salvato da solo. Solo adesso ha fatto sapere, mi sono reso conto di quanto sia successo e prego per l'uomo che ha perso la vita per salvare la mia e per i suoi familiari.