Alle assemblee degli studenti organizzate in conseguenza dei casi di molestie emersi all'Università di Torino, nell'ultima settimana, hanno spontaneamente partecipato anche alcuni docenti, tra questi il professor Cuniberti membro del Senato Accademico. "Vi ho partecipato con l'atteggiamento che penso sia importante assumere in questi giorni, ovvero un atteggiamento di ascolto, di profondo ascolto verso le nostre studentesse e studenti. Penso sia al punto da cui partire per poi costruire insieme con le nostre studentesse e i nostri studenti l'università che insieme vogliamo". Ascolto è la parola chiave, su questo si basa il CUG, il Comitato Unico di Garanzia che ha competenza sulle pari opportunità, sul benessere di chi lavora e contro le discriminazioni. Alla sua Presidente, Mia Caielli chiediamo quali strumenti vengono messi a disposizione degli studenti che sono o si sentono vittime di molestie. "Il primo che mi sentirei di raccomandare è la consigliera di fiducia. La consigliera di fiducia tengo a precisare è una avvocata esterna all'Università di Torino, ha l'obbligo di riservatezza quindi la studente o lo studente che a lei si rivolge deve confidare nella massima segretezza in tutto quello che racconterà e può essere ricevuta o ricevuto in presenza, in remoto, a tutela anche della delicatezza delle questioni che andrà a raccontare. C'è lo sportello antiviolenza che attualmente è attivo presso il campo Luigi Einaudi dal 2018 e a cui si possono rivolgere tutte le studenti, tutti gli studenti, tutta la comunità che lavora e vive in unito ma anche la cittadinanza". Perché è ancora così difficile per uno studente, per una studentessa denunciare una molestia? "Credo per paura di ritorsioni, credo per questioni di riservatezza e poi io temo anche di pregiudizi, di paura di non essere comprese, non essere capite, di non essere ascoltate ed è questo su cui noi lavoriamo tantissimo in ateneo con corsi di formazione ad hoc".