A decidere la scarcerazione di Salvatore Buzzi è stata la Corte d'Appello di Roma che ha così accolto l'istanza presentata dai difensori dell'ex capo DELLE cooperative romane. Condannato a 18 anni e 4 mesi lo scorso 22 ottobre la Corte di Cassazione aveva fatto cadere l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, smontando definitivamente l'ipotesi di una “mafia capitale”. In sostanza per gli ermellini il sodalizio che imperversava a Roma, forte anche di una contiguità con la politica, non era mafia. Una decisione, quella della Suprema Corte, che ha portato anche alla revoca del carcere duro per l'ex NAR Massimo Carminati, figura centrale di “Mondo di mezzo”, condannato a 14 anni e sei mesi. Probabilmente anche per lui ora si apre uno spiraglio. A poco più di 5 anni dal blitz sul “Mondo di mezzo” che ha fatto tremare Roma, Salvatore Buzzi lascia il carcere. Concedendo i domiciliari a Buzzi la Corte d'Appello ha ritenuto che il lungo periodo di custodia in carcere consente di potere ragionevolmente ritenere attenuate le originarie esigenze cautelari. Eppure, appena pochi mesi fa, la Corte aveva rigettato un’analoga istanza sostenendo che una volta fuori Buzzi avrebbe potuto reiterare il reato con la nuova classe politica, dunque continuare l'attività di corruzione. Ora il giudizio è cambiato e nelle prossime ore il ras delle copp lascerà il carcere di Tolmezzo.