All'alba i canadair arrivati da Trapani, nel pomeriggio gli elicotteri partiti dall'aeroporto di Boccadifalco a Palermo. Per tutta la giornata scaricano decine di migliaia di litri d'acqua sul polmone verde di San Martino delle Scale, colpito da un vasto incendio venerdì sera. Per 12 ore le fiamme minacciano le case. Dopo una notte di lavoro con 7 squadre impegnate da terra e poi i mezzi aerei in volo con il sorgere del sole, il fronte del fuoco si ferma a poche decine di metri dalle villette, che sono salve a differenza di alcuni ettari di macchia mediterranea, andati completamente distrutti. "Paura sempre perché qua ormai è diventato diciamo quasi un abituè d'estate. L'esperienza degli anni passati ci insegna a essere preoccupati". "Sta prendendo vigore perché ha preso tutta la parte di bosco di sotto. E qua l'inferno succede". Quando il vento di Scirocco comincia a soffiare e le temperature salgono e sfiorano i 40 gradi, le fiamme ripartono più a valle minacciando un altro versante di questa oasi naturalistica. "Lato Valle Paradiso, da quella parte bisogna insistere". L'incendio che sembrava domato riprende improvvisamente vigore. "Sono necessari diversi lanci d'acqua con gli elicotteri tornati in azione nel pomeriggio per avere ragione delle fiamme divampate sul Monte Petroso". Intanto da Messina ad Agrigento, dalla costa nord a quella meridionale della Sicilia giungono notizie di numerosi roghi, quasi sempre opera di piromani. "Un buon 70-80% degli incendi sono di natura dolosa, la rimanente percentuale sono senz'altro incendi di natura colposa, magari degli sprovveduti che pensano di ripulire i propri terreni con queste condizioni, alte temperature e vento di Scirocco forte, quindi diciamo che operano con le stesse tipologie criminali di chi invece lo fa volontariamente".























