Venti gelidi che soffiano a 90 chilometri orari, 20° sotto zero, ma la temperatura percepita è -28°. Siamo a 3.400 metri, sul ghiacciaio del Dente del Gigante, nel Massiccio del Monte Bianco, e questo che vedete è il campo Alta Quota 2024, una sperimentazione scientifica portata avanti dal Centro Addestramento Alpino dell'esercito, insieme al CNR e a cinque università italiane. Tre giorni e due notti in queste tende, escursioni di ore sul ghiacciaio, e poi test per valutare lo stato di salute dei militari, tutti sotto i 30 anni, che stanno portando al limite il loro fisico in queste condizioni estreme. "Non è un'esercitazione ma è un esperimento. E lo facciamo per studiare l'Artico, perché vogliamo studiare l'Artico assieme al mondo universitario, perché è un dominio nel quale noi dovremo confrontarci e con il quale dovremo imparare a convivere. Quindi l'obiettivo finale è preparare i soldati di montagna per agire in un ambiente di grande contaminazione come quello Artico. Il ghiacciaio del Monte Bianco è un replicante naturale dell'ambiente Artico. È un condizionante peggiorativo delle caratteristiche che noi troviamo. Caratteristiche che possono essere riassumibili in temperatura, in verticalità, in presenza di pericolosità oggettive che condizionano la percezione del soldato". Si sperimentano anche i materiali, la tenuta dei tessuti in questo clima ostico, ma soprattutto si studiano le reazioni dell'organismo umano in un ambiente estremamente sfidante. "Aumenta la frequenza cardiaca, aumenta la ventilazione, che sono due condizioni importante, e queste sono le condizioni acute. I problemi sono prevalentemente legati al mal adattamento alla quota. Se non stiamo bene, proprio perché l'ossigeno, non riusciamo a compensare questa mancanza di ossigeno, c'è tutta una serie di risposte che possono essere anche pericolose per la vita e per il freddo, chiaramente l'ipotermia e i congelamenti".