Entra in ascensore e trova il vuoto. Muore come nei peggiori incubi Clelia Di Tano la 25enne di Fasano in provincia di Brindisi che precipita per una decina di metri nel vano ascensore della palazzina popolare in via Piave dove viveva con i suoi genitori. Un ascensore la cui porta non avrebbe dovuto aprirsi visto che la cabina non era al piano. Lo prevedono tutti gli impianti, ma in questo caso qualcosa non ha funzionato. Secondo le prime ricostruzioni, la giovane era rientrata a casa poco dopo mezzanotte ma subito dopo ha deciso di uscire di nuovo; un vicino del palazzo racconta di aver sentito un tonfo poco prima dell'una. L'ipotesi dei Carabinieri dopo l'ispezione effettuata dai Vigili del Fuoco è che la ragazza abbia trovato la porta semiaperta e che non si sia accorta che la cabina non era risalita. La Procura di Brindisi ha aperto un'inchiesta per chiarire le cause dello sblocco non previsto della porta e ha posto sotto sequestro l'intero impianto. Il PM ha chiesto anche l'intervento del nucleo spesa al servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro della ASL di Brindisi per accertare se di guasto tecnico si sia trattato. La competenza dei tecnici potrebbe essere invalidata dal fatto che nello stabile non ci sono lavori di manutenzione in corso. La palazzina dell'incidente è di proprietà di Arca agenzia regionale per la casa e l'abitare nord Salento. A dare l'allarme la mattina, sono stati i genitori sorpresi dell'assenza da casa della figlia. Lo squillo a vuoto del telefonino proveniente dal vano ascensore ha fatto subito presagire l'accaduto.