Morte Cecchettin, i verbali della confessione di Turetta

La rabbia per essere stato rifiutato, le coltellate, la fuga, la morte di Giulia: sono questi alcuni dei momenti che segnano gli ultimi istanti di vita della sfortunata ragazza e che sono stati riportati nel verbale dell'interrogatorio dell'ex fidanzato Filippo Turetta. "L'ho uccisa perché voleva vivere senza di me" sono le parole che danno vita alla confessione fiume di Turetta che ricostruisce quella tragica serata del 11 novembre 2023 quando accompagna Giulia a fare shopping, poi cena con lei in un centro commerciale a Marghera. Quindi il ritorno in auto e l'ennesima discussione dovuta al rifiuto della ragazza di riprendere la relazione con lui. "Volevo darle un regalo, una scimmietta mostriciattolo" racconta "ma lei lo ha rifiutato. Mi ha detto che ero troppo dipendente, troppo appiccicoso con lei". "Voleva andare avanti, stava creando nuove relazioni, si stava sentendo con un altro" si legge nei verbali. È a questo punto che Turetta inizia a sfogare la sua rabbia contro di lei. Due i momenti dell'aggressione: il primo nel parcheggio vicino casa della ragazza, il secondo nella zona industriale di Fossò. "Avevo due coltelli nella tasca, in auto, dietro al sedile del guidatore". Quando Giulia scende dall'auto per cercare di fuggire lui la rincorre e la blocca. "Le ho dato, non so, una decina, dodici, tredici colpi di coltello. Volevo colpirla al collo e alle spalle, sulla testa, sulla faccia e poi sulle braccia". Nei tuoi ricordi l'inutile tentativo di Giulia di difendersi. "L'ultima coltellata che le ho dato era sull'occhio" si legge ancora. "Giulia era come se non ci fosse più. L'ho caricata sui sedili posteriori e siamo partiti". L'autopsia ricostruirà che sono state 75 le coltellate inferte. Turetta si disferà del cadavere, proseguirà il suo viaggio fino ad arrivare in Germania. "Volevo suicidarmi ma ho letto sui giornali che i miei genitori speravano di trovarmi ancora vivo". Così termina la sua fuga dopo 7 giorni e viene arrestato.