Si leva una corona di palloncini e il cielo davanti alla chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo si tinge di Rosa e di bianco. Bianco come quella piccola bara, che qualcuno bacia, che qualcuno tocca con pudore, che tutti guardano ancora increduli. A San Giuliano Milanese c'è il funerale di Diana, la bimba di diciotto mesi, morta di stenti dopo essere stata lasciata per giorni, da sola, in casa nell'estrema periferia sud-est della metropoli; la madre Alessia Pifferi è in carcere con l'accusa di omicidio pluriaggravato, in chiesa sul primo banco c'è solo nonna Maria che si appoggia al compagno, all'unica altra figlia che dice le sia rimasta. L'arcivescovo di Milano Monsignor Mario Delpini manda un messaggio scritto lo legge Don Luca Violoni. Riconosciamo la nostra impotenza dice. "Noi non riusciamo a rimuovere un vago senso di colpa perchè la nostra città dovrebbe essere diversa, abitare in città dovrebbe significare far parte di una comunità e ogni solitudine dovrebbe trovare un sollievo, un attenzione reciproca e nell'onerosa solidarietà. Riconosciamo ora la nostra impotenza.","Io no so se è un problema di senso di colpa, penso che sia un problema di responsabilità di tutta la comunità; perchè questo periodo storico veramente tremendo deve portare al fatto che ci deve essere la responsabilità all'interno della famiglia, nella comunità, nelle istituzioni, nella stessa chiesa." Fa caldissimo in chiesa, fa caldissimo fuori, si suda in silenzio. La famiglia è tutto, dice il tatuaggio di una ragazza che regge i palloncini, sulla sua maglietta bianca c'è scritto: "Insieme a te è volato in cielo anche un pezzo del nostro cuore.























