Il suo stadio era questo, si allenava qui, a Gassino in provincia di Torino Andrea, il bambino di 12 anni morto mercoledì in tarda serata all'ospedale Regina Margherita di Torino. Indossava con orgoglio la maglia della sua squadra, la USD Gassino San Raffaele, e sognava di diventare un calciatore. "Un bravissimo portiere, con tanta voglia di allenarsi e con tanto entusiasmo. Io me lo ricordo quando arrivava qui in struttura e sentivi la sua voce grintosa perché aveva proprio voglia di iniziare ad allenarsi. Non ci facciamo nessuna idea, non siamo in grado di farci nessuna idea però tutta la società sta vivendo un momento veramente, veramente duro e difficile". Andrea ha iniziato a stare male la settimana scorsa ma domenica ha giocato e difeso come sempre la sua squadra nel ruolo di portiere. Poi lunedì il peggioramento, febbre, tosse, dolori in tutto il corpo. Per tre volte è stato visitato dai medici del Pronto Soccorso pediatrico dell'ospedale di Chivasso dov'è rimasto in osservazione per una sospetta polmonite, sempre poi dimesso. La struttura sanitaria ha replicato che tutti i protocolli sono stati seguiti correttamente. "Noi abbiamo immediatamente aperto un'inchiesta e quindi stiamo cercando di accertare tutto quello che è accaduto attraverso l'analisi della documentazione che è agli atti e dai primi rilievi non sembrano esserci state particolari condizioni e che comunque insomma sembra che sia stato tutto condotto coerentemente a quanto il quadro presentava". Sul corpo di Andrea è stata disposta l'autopsia dalla Procura di Torino per chiarire le cause del decesso.