"Ho varie ipotesi nella mia testa. Un errore umano, con la macchina che non aveva la sicurezza a posto". Era entusiasta del suo nuovo lavoro, Laila El Harim, operaio specializzata, è rimasta schiacciata dalla macchina che le era stata affidata. Una fustellatrice, utile a tagliare il cartone. Era stata assunta il 16 di giugno, da Bombonette, azienda modenese che produce packaging per alimenti. Aveva 41 anni, al compagno, raccontava delle sue giornate in fabbrica e di quella macchina costruita in Cina. "Mia moglie lavorava in questa azienda da un mese e mezzo. Aveva 15 anni di esperienza nel settore. Quelle macchine si, sono tutte diverse poi una dall'altra. Non è che avesse tutta questa conoscenza di questa macchina. Mia moglie arrivava a casa tutte le sere col sorriso sulle labbra, perché era appassionata del suo lavoro. Spero che qualcuno si metta anche una mano sulla coscienza e capire che una bambina è rimasta senza la mamma". La fustellatrice è stata sequestrata. L'ispettorato del lavoro di Modena, spiega chiaramente, in una prima relazione, che il macchinario era provvisto di un doppio blocco di funzionamento, non automatico, ma azionabile solo manualmente. Un'operazione definita non sicura, che ha causato la morte per schiacciamento, si legge. La Procura di Modena ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Secondo le testimonianze raccolte dai Carabinieri, alcuni colleghi hanno sentito le urla della donna. Erano circa le 8:30, Laila era in turno dall'alba. "E' un macchinario, è tutto automatizzato e c'ha tanti bracci che si muovono avanti e indietro ed è molto pericoloso. La ragazza, da come la conosco, era sempre qua, sempre sorridente, sempre che parlava con tutti, salutava. Non l'ho mai vista, non so triste o depressa. Era sempre una ragazza e anche brava". L'Ispettorato ha inviato la relazione al Ministro del Lavoro Orlando, che ha chiesto di essere aggiornato sugli esiti dell'inchiesta, per un'altra morte ancora. Dove il tema centrale, è la sicurezza.