"Ho doppio dolore. Si, ho doppio dolore." Le parole dello zio di Davide Rebellin. L'individuazione del camionista tedesco, fuggito in Germania, dopo avere travolto e ucciso nel vicentino, il campione sulla sua bicicletta, non può alleviare la sofferenza della famiglia. Denunciato, ma in libertà. In Germania non esiste l'omicidio stradale, il reato che gli contesta la Procura di Vicenza, unito a quello di omissione di soccorso. "Speriamo che venga dato in Italia, che venga condannato dalla giustizia Italiana, no con quella tedesca. Infatti non è mica giusto che la in Germania si è liberi così, dopo ave ucciso uno in quella maniera, insomma." Non è la prima volta che scappa dopo un incidente e nel 2014 gli era stata ritirata la patente per guida in stato di ebbrezza. Malgrado questo, Wolfgang Rieke, 62 anni, dipendenti della ditta di spedizioni del fratello, mercoledì poteva circolare. Dopo avere investito Rebellin, è sceso dal camion, lo ha visto a terra ed è ripartito per la Germania. "Tutti i precedenti che ha avuto, da 2 precedenti, e ancora circolava così. Già, che è stata una brutta morte quella si. Morire su una strada? L'avrà fatta 100mila volte quella strada lì." Vista la dinamica, gli inquirenti sarebbero intenzionati a chiedere alla giustizia tedesca una misura cautelare, Rieke sarà ascoltato nei prossimi giorni. La Procura di Vicenza, intanto, ha disposto l'autopsia sul corpo di Rebellin. Solo dopo sarà possibile celebrare il funerale e la città del campione sarà in lutto.























