È tornato a casa Sebastiano Visintin fugando ogni sospetto. Non mi nascondo sono a disposizione le sue parole dal cortile della palazzina che guarda il Golfo di Trieste, dove viveva insieme alla moglie Liliana Resinovic, trovata morta nel gennaio del 2022. Dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia per omicidio era partito per l'Austria. Visintin è indagato a 3 anni e mezzo dalla sparizione della donna. Il corpo fu rinvenuto nel boschetto dell'ex ospedale psichiatrico della città. Era uscita di casa il 14/12 del 2021. L'inchiesta procede serrata, dopo che la consulenza della dottoressa Cristina Cattaneo, già nota per i casi Claps e Gambirasio, ha stabilito che la donna non si è suicidata. Lo ha sempre sostenuto la famiglia della vittima, tanto che ora il fratello Sergio ha deciso di denunciare all'ordine dei medici i consulenti della Procura, che svolsero il primo esame di medicina legale sul cadavere. Troppi errori, omissioni, contaminazione sui reperti, secondo Resinovic, che avrebbero pregiudicato la verità. Dopo gli accertamenti fu infatti depositata la richiesta di archiviazione per suicidio rifiutata dal GIP. La prima analisi aveva stabilito la morte tra le 68 e le 62 ore precedenti al ritrovamento, per una lenta asfissia da sacchetto. Secondo la seconda consulenza, invece, il decesso sarebbe avvenuto il giorno della scomparsa, per possibile asfissia meccanica esterna, seguita ad un'aggressione. .