L'addio a Vittorio Emanuele di Savoia, figlio dell'ultimo Re d'Italia Umberto II, avverrà nella Basilica di Superga a Torino. Qui sabato 10 febbraio si terranno i suoi funerali nel luogo in cui lo stesso Principe aveva confidato di voler essere sepolto. Quella bellissima collina di Torino è un posto meraviglioso, aveva dichiarato, deputato ad accogliere le spoglie degli ex re, dove riposano i Savoia che non hanno regnato. Il destino lo condurrà dunque qui, per l'ultimo viaggio nella cripta dove sono tumulati molti discendenti di casa Savoia, non i re d'Italia. Nella stessa Basilica riposano le spoglie anche del cugino con il quale visse per tutta la vita in contrapposizione, Amedeo di Savoia-Aosta. Ad esaudire il desiderio del padre sarà il figlio Emanuele Filiberto al quale toccherà adesso prendere in mano le sorti della casa reale. "Eravamo preparati da tempo, è una notizia che ci addolora molto." ha spiegato. Nell'ultimo mese Vittorio Emanuele, che avrebbe compiuto 87 anni il 12 febbraio, non stava bene ed era costretto su una sedia a rotelle per due protesi al femore. Un calvario, la sua salute. Fu ricoverato infine in ospedale a Ginevra con la moglie Marina sempre al suo fianco. Era nato a Napoli ma in Italia restò poco visto che all'età di 6 anni, nel giorno dell'armistizio del 8 settembre del '43, partì da Roma insieme alla madre e da subito dopo il referendum del '46 che sancì la vittoria della Repubblica visse in esilio. Ci rimase fino al marzo del 2003, quando fu cancellata la disposizione che vietava il rientro dei discendenti maschi di casa Savoia in Italia. Come prima tappa del suo ritorno scelse Napoli, la città in cui era nato. Ma con tutta la famiglia non abbandonò mai come luogo di residenza la Svizzera. Personaggio controverso, sopra le righe, spesso al centro di scandali e processi giudiziari, fino ad essere segnato anche da accuse di corruzione che gli costarono il carcere ma poi fu assolto. Un mancato re, ecco come si è sentito in tutti i suoi lunghi anni di vita.