Tutti a processo il 20 gennaio prossimo. Sono stati rinviati a giudizio gli imputati per la morte della ricercatrice del CNR Maria Vittoria Prati e del tirocinante Fulvio Filace, di 25 anni, morti per lo scoppio, in tangenziale, di un'auto prototipo, il 23 giugno 2023. I 6 imputati sono: il professore Gianfranco Rizzo, che aveva curato il progetto "Life Safe" della società eProInn su auto alimentate da energie rinnovabili; Matteo Marino, ex amministratore della società; Enrico Bianconi, Claudia Bonaccorso e Gregorio Iuzzolino, dipendenti dell'azienda proprietaria della vettura, e Francesco Tiano, collaboratore di Rizzo. Nonostante le criticità, legate soprattutto alla batteria, poi esplosa, secondo l'accusa si sarebbe deciso di andare avanti, forse anche per questioni di tempo e per non perdere finanziamenti, come pare emergere da chat ed e-mail. "Maria era una ricercatrice appassionata del suo lavoro, seria, e che dedicava molto del suo lavoro ai giovani". "Ci sono delle chat interne, delle mail, dove le persone, consapevoli di questo disastro annunciato, parlano di indossare le mutande di latta". Filace viene ricordato come un ragazzo che voleva migliorare il mondo e che amava l'ambiente, e in questa direzione aveva concentrato anche i suoi studi. "Probabilmente lui avrebbe dovuto ricevere un'adeguata informazione dall'università, dai vertici del CNR, rispetto a quello che era il percorso che andava a fare".























