420 le vittime sulla strada solo nei fine settimana di quest'estate, si tratta molto spesso di ragazzi, volti sorridenti che rimarranno nelle foto giovani per sempre e le cui morti misurano il tempo delle famiglie e delle comunità. "Avranno un prima e avranno un dopo quindi tanto dolore purtroppo che si aggiunge a quello che già c'è." Stefano Guarnieri può capire quel dolore, suo figlio Lorenzo è stato ucciso a 17 anni da un uomo che aveva consumato droga e alcol, sul valore delle parole ha scritto un libro e ci spiega perché chiamarli incidenti è sbagliato. "Incidente ha una radice casuale, qualcosa che è accade, qualcosa che è dovuto dal destino, in realtà tutti questi scontri, che è meglio chiamarli così, scontri o collisioni, hanno in realtà un'origine da comportamenti sbagliati." "Se oggi in Italia abbiamo una legge sull'omicidio stradale lo dobbiamo anche alle associazioni come la vostra, cos'altro rimane da fare?" "Rimangono da fare tantissime cose, la legge era solo un elemento che ha dato tanto dignità alle vittime e di questo siamo contenti e sicuramente ha avuto un suo effetto, ci sono tante cose da fare, a partire dall'educazione, ai controlli, alle modifiche delle norme, alle infrastrutture, ma la cosa più importante è la consapevolezza delle persone cioè rendersi conto che questo è un tema che possiamo affrontare e possiamo risolvere, noi siamo 19esimi in Europa, ci sono dei Paesi che sono ovviamente al primo posto come la Svezia, come la Danimarca, come l'Inghilterra, basterebbe copiare da loro. Possiamo cambiare noi come persone e questo deve partire ovviamente anche da un maggiore investimento nel crearla la consapevolezza, quindi deve partire dalle scuole, dell'educazione stradale ne stiamo parlando coi Ministeri da tanto tempo però in realtà non parte mai, non c'è mai spazio, non ci sono mai soldi, e lo stesso ragionamento attraverso i comuni che investono pochissimo dei ricavati delle multe in educazione alla sicurezza, solo lo 0,2%." Le chiamiamo stragi della strada ma forse sono annunciate e non della strada, per questo fermarle è possibile.