E' una giornata dolorosa anzitutto quella dell'udienza preliminare della strage del Mottarone la funivia che si schiantò il 23 maggio del 2021 uccidendo 14 persone. La sofferenza nelle parole dei parenti delle vittime il senso di colpa in quelle degli imputati. Sono otto, due società: Funivie del Mottarone e Leitner, incaricata per la manutenzione dell'impianto e poi sei persone, tre Dirigenti della società altoatesina e chi a poche ore dalla strage fu fermato ossia l'ex gestore Luigi Nerini, l'ex Capo Servizio Gabriele Tadini e l'ex Direttore di Esercizio Enrico Perocchio. "Preferisco non parlare è un momento difficile". "E' una giornata particolarmente pesante". "L'ammissione il mio cliente riguardo il forchettone, era una funzione legata al fatto che la funivia aveva questi problemi e si rischiava di bloccare a metà della corsa, è sempre stata questa la sua motivazione, mai avrei pensato che potesse rompersi la fune". Altre 10 udienze sono state fissate a conclusione della fase preliminare. 11 richieste di parte civile sono state depositate dal Comune di Stresa alla Regione ad alcune famiglie delle vittime e poi quella dell' unico superstite Eitan Biran, che oggi ha otto anni, che quella domenica perse i genitori, fratellino e bisnonni. Era stato rapito dal nonno che ha voluto partecipare al processo ora Shmuel Peleg vive a Pavia, la faida familiare è stata messa da parte per il bene del piccolo. Centrale nell'udienza preliminare il tema dei risarcimenti, Leitner ha già provveduto autonomamente. "Nell'avviso di fissazione udienza vengono individuate 78 parti offese, noi abbiamo trovato un accordo già con 77 di queste". Per gli imputati le accuse sono gravissime a partire dal disastro colposo omicidio plurimo colposo, attentato alla sicurezza dei trasporti. Tutti sapevano dei problemi costanti dell'impianto hanno riferito alcuni dipendenti nel corso delle indagini, a rendere la tragedia ancora più dolorosa.