Colpo di scena nell'udienza preliminare bis per la strage del Mottarone in cui, il 23 maggio del 2021, persero la vita 14 delle 15 persone a bordo della cabina 3 della funivia, precipitata per centinaia di metri. Si salvò solo il piccolo Eitan, di 5 anni, che nell'incidente perse tutta la famiglia. Nella riformulazione dell'accusa, non solo sono state escluse le ipotesi di reato che riguardavano gli infortuni sul lavoro, come richiesto dal precedente GUP, ma sono anche stati eliminati i capi relativi all'attentato alla sicurezza del trasporto, come sostenevano le difese. Di conseguenza, per i 5 imputati i reati sono da considerare colposi e non dolosi, con una notevole diminuzione dell'eventuale pena. "Le nuove imputazioni sono: per l'evento principalmente si risponde a titolo di colpa, ovviamente si risponde anche per l'omicidio colposo plurimo, e poi si risponde eventualmente a titolo di dolo solo con riferimento agli episodi di far correre le cabine con i forchettoni inseriti tra l'8 e il 22, grazie a Dio in quel caso senza che si verificasse alcun evento". E questa rimodulazione dell'accusa apre anche la possibilità di arrivare ad un patteggiamento, ciò che ha sempre chiesto Gabriele Tadini, il capo servizio della funivia, l'uomo che materialmente posizionò i forchettoni che impedirono l'entrata in funzione dei freni quando si spezzò la fune traente. "Io sono l'unico che non ha mai nascosto quale fosse la mia intenzione, cioè quella di giungere a una pena concordata, ancorché elevata, ancorché importante però concordata". La delusione dei familiari delle vittime è evidente, alla fine dell'udienza. "Non è che avere giustizia poi ti cambia la vita, perché comunque si chiude una pagina nel senso che non hai più a che fare con loro, non li vedi più, perché anche solo vederli, diciamo la verità, ti si muove tutto dentro. Perdere una figlia a 26 anni, dopo tre mesi che si è laureata, non è bello. Il tuo futuro va in fumo, la tua vita non ha più senso". .