È finita così, nel migliore dei modi, con questo mezzo che riporta a casa Nicola. L'abbraccio con la famiglia è un momento privato, ma il padre ci tiene a ringraziare tutti, una mobilitazione senza precedenti per riportare a casa il bimbo di soli 21 mesi. "Nicola sta bene, è contento, è risalito in collo anche a me. Anche a me ha fatto piacere, dopo che comunque già, prima che salisse sull'elicottero, si era passato dei momenti bellissimi insieme. È molto bello essere tutti insieme, con Nicola che sta bene. È un sollievo enorme". Oltre 30 ore da solo, nei boschi al buio. Nessuno pensava ad un finale così, di questa strana storia, ma Nicola, come ha detto il padre, si è dimostrato forte. Come i bambini di questa zona, è abituato a muoversi in autonomia. Non ci sono macchine, non ci sono pericoli se non il bosco e il buio. È un tipo di vita completamente diversa la loro e a tratti forse anche difficile da capire. Ora però rimangono i dubbi, alcune domande a cui il padre di Nicola, cerca di dare risposte, prima tra tutte: perché il bimbo indossasse le scarpine. "Ma Nicola dormiva nel vostro letto?". "Usualmente no, ma quello è un sonnellino del pomeriggio". "E quindi aveva le scarpe". "Per quello aveva le scarpe. Perché si era addormentato, sul marsupio della mia compagna". La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo senza indagati, né ipotesi di reato. Altro dubbio: perché la famiglia abbia aspettato tanto a dare l'allarme. È sempre il padre, a raccontare che hanno provato loro a cercarlo, perché sono zone che ben conoscono. Un errore, lo ha definito poi a posteriori. Anche la piccola macchia di sangue sulla porta di casa, sarebbe il risultato di una sbucciatura di Nicola, del giorno precedente. L'anno scorso poi, anche il fratellino più grande si era perso nella zona, ma tutto era rientrato in fretta. Insomma, ancora manca quel tassello, ma Nicola è tornato a casa e sembrava impossibile.
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