Giada Gerundo andrà a processo con l'accusa di omicidio stradale per non aver imposto alla figlia di allacciare la cintura di sicurezza. Gaia, 13 anni, la notte del 4 novembre 2023 morì in un incidente stradale sulla via Laurentina. Era in auto con la mamma e un'amica. Rientravano da una cena ad Anzio. Il Gup ha accolto la tesi della procura e ha quindi rinviato a giudizio la donna, madre di altri due figli. Alla guida dell'auto, una Golf, c'era l'amica della donna che ha chiesto di patteggiare una pena a 2 anni e 10 mesi di reclusione sempre per omicidio stradale. Anche lei è accusata di non aver fatto allacciare la cintura a Gaia. Inoltre si era messa al volante nonostante un tasso alcolico 3 volte superiore al limite massimo e guidava ad una velocità di 90 km/h su una strada dove il limite era di 30. Ed è a quella velocità che non si accorge di una rotatoria. L'auto si ribalta. Se la tredicenne avesse indossato la cintura, sostiene il pubblico ministero, non sarebbe stata sbalzata fuori dall'auto, non sarebbe morta. Il processo inizierà a fine anno ma intanto l'avvocato di Giada Gerundo si dice certo di poter dimostrare l'innocenza della sua assistita e aggiunte che sta già pagando la sua condanna ingiusta. La sta pagando tutti i giorni della sua vita con la morte della figlia.