Il narratore Anton Cechov diceva che se in un romanzo compare una pistola, bisogna che spari. Vale anche per i coltelli, purtroppo. Che girano ancora con grande facilità tra le mani dei ragazzini. Napoli, centro storico. La zona è sempre quella della movida. Un sabato sera come un altro, nel quale c'è chi sceglie di uscire di casa armato. I Carabinieri hanno denunciato tre giovani. Due su tre sono minorenni, età 15 e 16 anni. Il sedicenne aveva modificato un pugnale privandolo del manico. "Perché vengono apportate queste modifiche?" "Per rendere l'oggetto atto all'offesa, quindi in questo caso l'arma bianca più facilmente occultabile e quindi nel tentativo di passare inosservati rispetto ai controlli le forze di polizia, garantirne sicuramente l'occultabilità e la maneggevolezza". Sono tutti incensurati. I minorenni vanno a scuola, un liceo classico e un istituto tecnico, e i contesti di provenienza sembrano essere regolari. "Nella maggior parte dei casi i genitori hanno tentato di minimizzare la condotta dei propri figli e in alcuni casi addirittura di giustificarli, non percependo loro, in primis, la gravità della situazione. La situazione repressiva che poniamo in essere ovviamente è soltanto l'extrema ratio. È preceduta da un grandissimo sforzo, da un grandissimo impegno nel prevenire tali condotte, sia, appunto, con una costante presenza sul territorio, sia attraverso continui incontri con i ragazzi ovviamente necessita della collaborazione di tutte le istituzioni sociali presenti, quindi dalla scuola alla famiglia". I numeri del 2023, del resto, non sono confortanti: 293 aggressioni totali con armi da fuoco e 71 con armi da taglio. 24 minori sorpresi in possesso di armi e 7 minori arrestati dai militari a Napoli.