Contro l'indifferenza e l'omertà, contro la paura, contro la camorra e per un'alternativa in territorio come questi, abbandonati da decenni dalle Istituzioni. Nell'area est di Napoli, a Ponticelli, bombe della camorra e spari. Alcuni fermi sono già stati fatti da Polizia e Carabinieri, ma il lavoro da fare, è enorme. L'arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, sceglie questo quartiere, martoriato, per parole forti. "La prima mafia, si annida nell'indifferenza. L'omertà uccide. Chiedo, ad alta voce, a tutte le Istituzioni, di stare accanto alla gente. Chiedo di non tagliare la spesa sociale, perché non intervenendo adeguatamente nelle ferite aperte, esse non saranno feritoie di grazia, ma cancrena sociale, che la camorra, astutamente, perfidamente, utilizzerà per i suoi iniqui scopi". Le associazioni, riunite nel Comitato di Liberazione dalla Camorra, offrono il loro coraggio in un posto che sembra piegato dall'assuefazione e durante il primo incontro pubblico, vanno a bussare alle porte in uno dei rioni coinvolti nella faida di camorra, dove è stata lanciata una bomba dal cavalcavia. "Stiamo andando a bussare, dentro di noi vedete due ragazzi che sto andando a mettere le cassette delle poste, il volantino con i punti che porteremo al Prefetto". " Che dobbiamo fare? Siamo, come si dice in un posto sbagliato". "Troppo la periferia è abbandonata". Unico esponente delle Istituzioni presente a questa iniziativa, il Senatore Sandro Ruotolo. "Questa è una zona che interessa il Recovery Plan. Questo Prefetto di Napoli, il Dottor Valentini, in un anno ha firmato 150 interdittive antimafia, cioè imprese in odor di camorra".