La Campania è tra le regioni con la più alta incidenza di casi di influenza, Covid e virus sinciziale che provoca le bronchioliti nei neonati e nei bambini. Siamo all'ospedale pediatrico Santobono di Napoli, struttura di riferimento del Mezzogiorno, dove i bimbi al pronto soccorso sono quasi raddoppiati: da circa 200 al giorno a una media di 300 con punte di oltre 400. Non solo per le complicanze dell'influenza ma anche per le bronchioliti. Molti medici sono rientrati dalle ferie per fronteggiare il picco, e i reparti sono tutti pieni, come ci mostra il direttore del pronto soccorso Vincenzo Tipo. "Stiamo vivendo una cosa particolare, perché abbiamo una duplice epidemia virale: quella del virus respiratorio sinciziale, che da la bronchiolite, e quella dell'influenza che comunque sono due virus ad altissima contagiosità, e che chiaramente hanno determinato quello che noi diciamo una tempesta perfetta. La bronchite è una malattia classica dell'età infantile del bambino molto piccolo, al di sotto dell'anno di vita, e già dal medio-grave va trattata con l'ossigeno, perché bambini chiaramente hanno un insufficienza respiratoria e riescono male a respirare senza un supporto di ossigeno". Ecco quali sono i campanelli d'allarme ai quali prestare attenzione. "L'affanno, quindi distress respiratorio. Controllare le pliche nasali, l'affaticamento del giugulo. Quindi, questi sono i primi sintomi che noi chiediamo alle mamme di valutare già a casa, e a seguito di questo di contattare il medico di base". Accessi record non solo tra i bambini, ma anche ai pazienti adulti. L'ASL Napoli 1, ad esempio, ha sospeso i ricoveri programmati in tutte le sue strutture di competenza, ad eccezione di quelli oncologici urgenti, e ha attivato altri 42 posti letto tra Ospedale Del Mare e Ospedale Pellegrini.