La piccola e micro editoria si difende e rilancia. La Campania è un grande vivaio, con i suoi oltre 100 marchi e tanti autori emergenti e affermati. Vi portiamo a scoprire questo mondo, alla fiera Napoli Città Libro. "I piccoli editori esprimono, diciamo, il sentimento di ciò che la gente vuole raccontare; nei piccoli editori c'è pochissimo di marketing editoriale e quindi questo ci avvicina di più alla verità dei nostri tempi". Chi è, qual è la sua forza e dove vuole andare la piccola editoria? "Scegliamo ancora carte speciali che nella grande editoria tu non vedrai più, perché non se lo può permettere. Scegliamo ogni libro, perché ha un formato diverso? Perché ha una storia diversa". "Marotta&Cafiero è partita, insomma, dal quartiere Scampia, da essere una casa editrice locale e ormai da un triennio sta pubblicando autori che arrivano da 24 Paesi, cinque Continenti, nove lingue, ci stiamo occupando dei Sud del mondo". Una forza che si esprime attraverso le storie, inedite, trascurate dai grandi circuiti, occasione per trovare voci preziose e alternative. "Il mio lavoro parla di un contrasto fra due religioni, la islamica e la cattolica, che riguarda il XIV secolo nella Spagna e, soprattutto, nell'Andalusia". "Ho pubblicato un libro che si chiama California Milk Bar, la voragine di Secondigliano, che racconta una tragedia dimenticata: a seguito dei lavori di una galleria sotterranea persero la vita 11 persone, dopo il crollo di una palazzina di tre piani". "Questo, Le oscure acque, è il mio quarto romanzo ambientato tra Napoli e l'Ecuador, ispirato a una storia vera. Bisogna saper crescere, sicuramente; le piccole case editrici sono degli ottimi vivai". E spesso, per così dire, a Km 0.