Ha avuto paura, ma ha avuto più paura per la bambina. Così Roberto, un cameriere del bar che dà su Piazza Nazionale dove è avvenuto l'agguato venerdì scorso, si è buttato tra gli spari per soccorrere la piccola Noemi 4 anni. Vittima innocente, ferita gravemente da una pallottola che le ha perforato, entrambi i polmoni. L'obiettivo del raid era Salvatore Norcaro, un pregiudicato di 32 anni, originario dell'area est di Napoli, San Giovanni a Teduccio, zona particolarmente vessata dai clan. Sì, ho avuto paura, forse anche paura per la bambina, l’ho vista per terra. Quindi si è lanciato durante l’agguato? Sì, forse è stata volontà di Dio, che mi ha mandato questa forza. Poi è venuta la zia, la zia, la mamma non lo chi era, ha detto. “dove sta mia nipote, dove sta mia figlia” Ho detto: “Signora ce l’ho io dentro”. La mamma l’ha presa e l’ha portata nel bagno, l’ha portata nel bagno le ha fatto fare la pipì, e si è accorta spogliandola, aveva una piccola ferita. Poi l’ha portata all’ospedale, stava l’ambulanza qua fuori, l’ha portata in ospedale. Intanto non migliorano le condizioni della bimba. La prognosi resta riservata. È in coma farmacologico anche se stabile. Sul fronte investigativo, è caccia all'uomo. Il movente potrebbe anche non essere legato direttamente alla faida tra clan. In questi giorni la solidarietà della città è incessante. Un esempio tra tutti: oltre alla manifestazione di domenica, tanti cittadini ogni giorno vengono a lasciare un pensiero per Noemi all'ingresso dell'ospedale. Tra i messaggi quello dei genitori di Annalisa Durante, vittima innocente di camorra a soli 14 anni nel 2004.