"Guardate che schifo, guardate". In queste immagini un tappeto di barelle, quasi impossibile muoversi liberamente all'interno del Pronto Soccorso. Il Cardarelli scoppia di persone, ne entrano 200 al giorno al Pronto Soccorso, nell'ospedale che è un riferimento per il Sud Italia. I parenti e i pazienti sono esasperati dal sovraffollamento. "Al Pronto Soccorso com'è la situazione? Non ne parliamo proprio? Siete parecchie persone? Per via del Covid anche, purtroppo ci sono alcuni ospedali che non hanno il Pronto Soccorso. Allora c'è un accumulo di cose e purtroppo...". "Si soffre?". "Tantissimo". La direzione non commenta, ma diffonde una nota nella quale sottolinea di aver attivato tutti gli strumenti a sua disposizione per facilitare il trasferimento dei pazienti nei reparti e in altri ospedali. Intanto, sono diversi i Pronto Soccorso chiusi a Napoli, come ci spiega il presidente dell'Ordine dei Medici. "Come medico devo chiedere scusa per queste immagini, ma non siamo assolutamente responsabili di quello che sta succedendo. Uno, perché i posti letto in questi anni si sono ridotti drasticamente, in Campania ancor più, venendo da oltre 10 anni di commissariamento. Due, perché si è programmato molto male il numero degli specialisti e di coloro che facevano i corsi di medicina generale, e per giunta in Campania abbiamo giustamente chiuso e riconvertito alcune strutture pubbliche, ma non abbiamo altresì dato un'offerta adeguata nelle emergenze e nelle urgenze". 25 medici del Pronto Soccorso con una clamorosa protesta, hanno consegnato un preavviso di dimissioni. La CGIL ha protestato con presidio e striscioni davanti all'ospedale, la CISL chiede aiuto in una lettera al Prefetto e Sindaco. Pur essendo consapevoli che ai Sindaci, si legge, non è affidata l'organizzazione e la gestione dei servizi sanitari. Sottolineando tra le altre cose, l'attesa di riqualificazione di vari ospedali e la riapertura di Pronto Soccorso mentre il Cardarelli e altre strutture sono in sofferenza. L'ANAAO ASSOMED, che rappresenta medici e dirigenti medici, denuncia una situazione ormai insostenibile e chiede nuovo personale.























