Si parte osservando la Flagellazione di Caravaggio, per andare oltre e scoprire il mondo variegato della pittura a Napoli. "Oltre Caravaggio", è la prima mostra del Museo di Capodimonte che coincide con la fine dello stato di emergenza. È un percorso tra i temi e gli artisti del '600, che viene riletto qui, non più solo come il secolo di Caravaggio, c'è tanto altro e si vede. "Alle nostre spalle abbiamo uno dei quadri più clamorosi credo della storia dell'arte. Non vorrei dire congresso carnale, ma questa specie di colazione sull'erba, in questi termini, è una cosa che oggi fa impressione. Nell'era di Instagram, dove un'immagine del genere, anche su TikTok, viene in qualche modo censurata, questo ci dovrebbe far pensare che cosa stiamo guardando. Il pittore che lo ha fatto, è un signore spagnolo, che a un certo punto si trasferisce a Napoli e a Napoli passa tutta la vita. Ribera prende Tiziano e in qualche modo lo rovescia in una dimensione caricaturale, grottesca, fortissima." Ribera, Fanzago, Vaccaro, Domenichino: 200 capolavori che dialogano tra loro nelle 24 sale del Museo. "Mi da tanta soddisfazione l'Angelo Custode di Domenichino, accostato alla scultura dell'ambito di Aniello Treia. Mi piace molto perché, questi rapporti, tra arti diverse, con iconografie simili, in un momento storico analogo, sono portatori della stessa sensibilità di quel momento." La mostra è aperta fino al 7 gennaio 2023. La particolarità è che qui non ci sono prestiti esterni, ma imponenti restauri che provengono dai depositi. Un'occasione per scoprire o riscoprire la città e i suoi miti attraverso gli occhi dei suoi artisti. "C'è una storia ufficiale e una storia non ufficiale. C'è una storia riconosciuta è una storia dimenticata. C'è una storia che è un'autostrada e una storia che è un sentiero." "E il Museo quale racconta?" "Il Museo vorrebbe raccontare tutte le storie. Il Museo ha la necessità di far capire che la cosa che conta è la creatività, la libertà e lo spirito critico.".