Ancora un decesso in seguito all'utilizzo del taser. Un uomo di 35 anni è morto a Napoli mentre veniva trasportato in ambulanza dopo essere stato colpito con un taser dai Carabinieri. I militari erano intervenuti questa mattina intorno alle 9:00 nel quartiere di Chiaia in seguito a una segnalazione per una lite in famiglia. Nell'abitazione erano presenti una donna, la figlia minorenne e un uomo, di origine probabilmente nordafricana, di corporatura massiccia, nudo e in evidente stato confusionale, che ha opposto resistenza. A nulla sono valsi i tentativi dei Carabinieri di bloccarlo. Anche lo spray al peperoncino non aveva avuto alcun successo. Quindi, seguendo le procedure di utilizzo e previste dalla legge, hanno sparato un colpo di taser. L'uomo però è stato immobilizzato solo dopo l'arrivo di ulteriori rinforzi, bloccato e caricato su un'ambulanza, ma durante il tragitto è deceduto. Il corpo verrà ora sottoposto ad autopsia. Nell'abitazione sono state trovate sostanze su cui sono in corso delle analisi, mentre madre e figlia sono state ascoltate dagli inquirenti. È il quarto decesso avvenuto in un mese e mezzo in seguito all'utilizzo della pistola elettrica. Il taser, considerato ufficialmente strumento di dissuasione, sfrutta una scarica elettrica, ad alta tensione e bassa intensità della durata di cinque secondi, per immobilizzare e irrigidire un soggetto. Ma chi l'ha sperimentato parla di convulsioni, incontinenza fecale e dolori lancinanti. Molti ne chiedono lo stop. Ma nonostante le polemiche, il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi ha sempre ribadito che il taser è uno strumento fondamentale per salvaguardare l'efficacia operativa delle forze di polizia. .























