All'ospedale Cardarelli di Napoli si corre ai ripari trasferendo un centinaio di pazienti che erano, a volte da giorni, al Pronto Soccorso, mentre anche i Nas hanno fatto verifiche. Questo è un paziente, esce dalla struttura per sfogarsi. "Sono stato sei giorni in barella, adesso sono a letto. Sono nove giorni e non esce un posto, mi devo fare un'ago aspirato non esce un posto in pneumologia, in qualsiasi ospedale qui intorno." Il Presidente De Luca nella consueta diretta Social dice che il problema non sono i Pronto Soccorso chiusi, che sono cinque e si scaglia contro la carenza di medici annunciando un contenzioso. Mentre si parla di parla di aprire o riaprire altri Pronto Soccorso, si lavora periodicamente in grave difficoltà. Raccontano questi infermieri. "Abbiamo avuto più difficoltà, ma non è un fatto di Covid. Queste cose sono anni che le denunciamo, come si vogliono risolvere queste cose? Facendo fare diciotto ore agli infermieri, ma lei mi deve spiegare un infermiere che lavora 6 ore, in un posto del genere, dove non ti puoi muovere, devi fare lo sciatore nelle barelle, gli fai fare altre 12 ore; cioè questo qua che assistenza può dare?", "Non possiamo ripeterci e rincontrarci un'altra volta fra quindici giorni, se lei va a vedere i filmati della sua rete, di tutte le reti, questa questione si ripete ogni mese." Il Direttore Generale Longo sottolinea come la riorganizzazione Covid pesi sull'Ospedale Cardarelli. "Abbiamo un ospedale cittadino, riconvertito in Covid e quindi presenza Pronto Soccorso che è il Loreto Mare così come il San Giovanni Bosco e noi stessi al Cardarelli ospitiamo in questo momento pazienti Covid che logicamente sottraggono, da un certo punto di vista, posti letto ai pazienti diciamo non Covid." Anche il sindaco di Napoli, Manfredi, ai giornalisti ha detto che il Cardarelli, da solo, non può farcela e questo lavoratore spiega le ragioni delle 25 lettere di dimissioni da parte dei medici del Pronto Soccorso. "I colleghi del Pronto Soccorso hanno fatto qualcosa per dare dignità, prima di tutto ai pazienti che sono loro affidati, e questa è ovviamente un gesto fatto non contro qualcuno ma per qualcuno, per i pazienti e per questo grande Ospedale che non si merita una cosa del genere.".























