Aveva solo 18 anni Francesco Pio Maimone. Lavorava nella pizzeria di un familiare e aveva un sogno: aprirne una tutta sua. Ma è bastata una macchia su una scarpa perché tutto finisse in pochi istanti. Un litigio per futili motivi che nemmeno lo coinvolgeva, in base a quanto emerge dalle indagini della Squadra Mobile di Napoli. Nella calca della movida del lungomare, nella notte tra domenica e lunedì, uno schizzo di alcol o un piede pestato scatenano la furia di un giovane che inizia a sparare in aria e poi colpisce al petto Francesco Pio, estraneo a quella lite. La famiglia è sotto shock, come racconta la nonna del ragazzo, che lo ha visto uscire per qualche ora è mai più fare rientro a casa. "La mattina mi vado a svegliare e sento che al ragazzo gli avevano sparato. Senza fare niente. Chi è stato deve pagare, certo che deve pagare. Ha ammazzato un ragazzo che non aveva fatto niente...Lavorava sempre. Di mattina andava a fare il muratore e verso mezzogiorno, l'una, andava in pizzeria a lavorare. Aveva imparato a fare il pizzaiolo. Il ragazzo si voleva realizzare". A Napoli un ragazzo è stato ucciso con una crudeltà, che ha sottratto a lui il futuro e lasciato nel dolore i suoi familiari. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita a Casal di Principe in occasione della giornata dedicata alle vittime innocenti di mafia, ricorda così quest'ultima morte assurda, insensata e crudele. La morte di un ragazzo pieno di semplici sogni, che domenica notte voleva solo bere un drink con gli amici sul lungomare.