"Offriamo un ricco antipasto, una lasagna al forno, un coscio e sovracoscio con contorno di patate e poi dolce, panettone e torrone, frutta". E' il menù del pranzo sociale che Acea e la comunità Sant'Egidio hanno preparato per 250 persone per festeggiare il Natale Ortodosso, una tradizione che ha radici profonde: "Oggi noi festeggiamo il Natale con alcune famiglie di tradizione ortodossa e facciamo festa insieme per guardare con speranza al futuro". "Oggi si sta insieme il significato è quello anche di fare festa insieme ed è una festa che vede persone di lingue di culture e di religioni diverse insieme". A tavola si intrecciano le storie di riscatto e speranza rifugiati afghani e siriani giunti in Italia con i corridoi umanitari, di famiglie eritree, di chi vive ai margini della società. Com'è arrivato in Italia? "Con barca, da Libia perchè arrivato con barca, è stato molto pericoloso". "Io arrivato da Libia" Con un barcone? "Si". Abbiamo fatto giungere in Italia regolarmente la moglie e la figlia". "Le ringraziamo tanto perché non solamente è un pranzo, è anche salute, è anche legale tante cose". A servire ai tavoli studenti della scuola di lingua e cultura italiana della Comunità Sant'Egidio. "E' una cosa molto bella, molto speciale per il fatto che stiamo condividendo una cosa nuova per me". "Portare un po' di felicità e amicizia amore alla sua vita".