All'approdo mancava davvero poco, la barca era riuscita ad arrivare quasi a terra nonostante fosse sovraccarica e con le condizioni del mare proibitive, ma poco prima del tramonto, a meno di un miglio dalla costa davanti all'Isola dei Conigli, gli uomini della Guardia Costiera che stavano raggiungendo l'imbarcazione mentre un elicottero sorvolava la zona, l'hanno vista capovolgersi. L'intervento immediato dei soccorsi ha permesso di salvare 149 persone, tra cui 13 donne e 3 bambini. A bordo però, erano in 170. Una volta a terra, sul molo disperati molti naufraghi non hanno ritrovato i familiari con cui si erano imbarcati. Come un eritreo e un libico che avevano perso di vista le loro mogli nei drammatici momenti del naufragio. I dispersi sono numerosi e all'appello mancano almeno 20 persone. Nonostante il maltempo Le ricerche sono andate avanti per ore con mezzi aerei e navali di Guardia Costiera, Guardia di Finanza e Marina militare. Solo all'alba sulla riva di Cala Galera sono stati individuati i primi corpi senza vita. Impossibile per le motovedette avvicinarsi alla scogliera con il mare in tempesta. Il recupero è avvenuto via terra con i corpi portati a braccia lungo un sentiero scosceso di quattro chilometri. La procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta con le indagini coordinate dal procuratore aggiunto Salvatore Vella e la polizia scientifica della Questura di Agrigento a lavoro per eseguire gli accertamenti sui cadaveri. Poco più di un mese fa un altro naufragio avvenuto, come adesso, quando un barcone era quasi arrivato a terra, morirono 13 persone. Le vittime furono recuperati alcuni giorni dopo nel relitto in fondo al mare. Tra loro anche una mamma abbracciata al suo neonato, annegati insieme.