Quella ricostruita dal procuratore capo di Parma è una vicenda che gli inquirenti stessi definiscono drammatica. Le date sono due, quella della nascita di due bambini che coincide con quella della loro morte. La prima il 12 maggio 2023, quando Chiara Petrolini mette al mondo un bimbo, figlio del fidanzato mentre genitori e fratello sono fuori per un saggio di musica, poi scava una fossa e lo seppellisce, sei mesi dopo Chiara è di nuovo incinta e la seconda data è il 7 agosto quando il copione si ripete e il neonato muore perché non chiude il cordone ombelicale. "Due gravidanze nella assoluta, diciamo sconoscenza da parte dei familiari più stretti, da parte del papà del bambino, la scelta di voler partorire da sola in casa senza alcuna assistenza, di tagliare da sola il cordone ombelicale, ecco tutte queste scelte che sono obiettive e sono state ammesse ma non hanno fino a questo momento trovato una spiegazione." Chiara, 21 anni, è agli arresti domiciliari, le accuse sono di omicidio volontario premeditato e occultamento e soppressione di cadavere. Gli inquirenti non hanno dubbi, nessuno sapeva della gravidanza e dei parti. La certezza arriva dalle ricerche fatte on-line su come schiacciare la pancia, sui farmaci che inducono l'aborto prima e il parto dopo e durante il travaglio su come renderlo meno doloroso. "Emerge proprio che lei ha vissuto questi momenti in assoluta solitudine, anzi lo scopo che lei cercava di raggiungere sempre è come non far apparire la gravidanza.".