"C'è ancora secondo te però uno stigma, sia sui ragazzi che anche sulle famiglie dei ragazzi? Che abbiano anche paura del giudizio, anche di quella diagnosi. È vero che le diagnosi, per esempio, adesso arrivano in maniera molto più precoce, proprio perché tante famiglie si sono rese conto che non è la fine del mondo". "C'è ancora uno stigma fortissimo. Adesso l'autismo viene diagnosticato intorno ai 2-3 anni. La questione per me più drammatica è che arriva la diagnosi precoce a 2-3 anni ma poi non arriva la presa in carico. E quindi la famiglia si trova questa diagnosi di autismo che ti spaventa. Io ho pianto quando è arrivata a mio figlio, non mi nascondo, non mi vergogno a dirlo. Ma poi la presa in carico arriva dopo 2 anni, perché i neuropsichiatri infantili sono pochissimi in Lombardia e sono pochissimi in Italia, perché ci sono le liste d'attesa, perché alcune terapie non vengono assolutamente passate dal sistema sanitario, come la terapia ABA. E quindi molte famiglie, pensate un po', fanno i debiti per garantire ai propri figli delle terapie efficaci. Il mio grande amico Elio, che è un grande amico di PizzAut, dice: io sono stato fortunato, avevo le risorse economiche per andare nel mondo privato. Ma quante famiglie possono farlo? Quante famiglie o non fanno niente perché non hanno le risorse economiche o fanno i debiti o spendono un sacco di risorse di tempo, economiche, anche di salute, dei caregiver? Perché? Perché lo Stato italiano su certi aspetti fa ancora molta fatica. Non voglio dire che è assente, non voglio sembrare disfattista, ma fa ancora molta, molta, molta, molta fatica". "Comunque, se volete saperne di più andate a trovare Nico Acampora a Monza, ma poi non soltanto". "C'è un altro ristorante a Cassina de Pecchi". "E allora cercheremo di aiutarvi, per quanto è possibile, affinché PizzAut diventi praticamente un marchio italiano. Nico Acampora, grazie mille per essere stato in nostra compagnia". .























