Noemi dimessa, il chirurgo: E' guarita

12 giu 2019
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Noemi, la bimba ferita gravemente nell'agguato del 3 maggio scorso in Piazza Nazionale, a Napoli, è finalmente tornata a casa. Grande gioia. Si pensa a una festa, ma soprattutto si cerca di tornare faticosamente alla normalità. Resta la rabbia e lo sconvolgimento della vita di una intera famiglia in un pomeriggio come tanti. “Voglio giustizia per mia nipote, in primis, perché non doveva subire tutto quello che ha subito, lo sconvolgimento che ha dato alle nostre vite, perché lo ha dato. Lo ha dato in tutti i sensi quest'episodio. Non lo so, episodio, quest'incubo, non ve lo so dire come lo posso chiamare. Cioè, non si può proprio spiegare una cosa del genere”. Non si può accettare? “Non si può accettare. Brava, non si può accettare. Cioè, io mi posso preoccupare delle malattie, mi posso preoccupare di altre cose, ma no che io sto camminando e viene uno e ti spara dietro, ma poi come ha sparato questo qua, all'impazzata. Cioè, all'impazzata. Quello non si fermava mai”. La bimba ha ritrovato i suoi giochi; in qualche modo è rinata, racconta il nonno Alessandro Esposito, e affronta tutto con grande forza. Tutta la famiglia è molto provata da quello che è accaduto. “È allegra, che è uscita dall'ospedale. Cioè, quando è uscita guardava, sai, in cielo, la gente, come fosse rinata. Mia moglie... cioè, di salute è andato tutto bene, però è psicologicamente che non sta bene. Non sta proprio bene”. E lei come sta? “Io psicologicamente adesso ho avuto un bel crollo”. L'equipe medica dell'ospedale Santobono ha lavorato duramente in questi 40 giorni. Un miracolo, quello di Noemi, sapientemente guidato da mani attente. “La bambina è guarita, porta un busto, così da proteggere la vertebra che è stata danneggiata gravemente dal proiettile”. È stata la prima volta che lei ha operato una ferita così importante su una bimba? “Sì, è stata la prima volta non solo per me, ma penso anche per l'ospedale. Come è capitato per Noemi, abbiamo chiesto anche la collaborazione con i chirurghi toracici del Cardarelli per una situazione che era unica, particolare, e che non avevamo mai visto in precedenza. La situazione era di questa bambina di 11 anni che aveva una grossa massa, circa un chilo di peso, che poggiava sul cuore e sul polmone di destra”.

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