Non è solo la Francia ad andare verso una stretta per l'uso dei cellulari ai ragazzi minori di 13 anni. Ci sono diverse proposte in giro per il mondo. Cominciamo per esempio da quella di New York. New York propone di evitare l'uso degli smartphone ai ragazzi sotto ai 14 anni. Poi c'è la proposta della Repubblica di San Marino che chiede di evitare l'utilizzo degli smartphone ai ragazzi sotto agli 11 anni, non solamente nelle scuole ma anche nei luoghi pubblici, come per esempio nei parchi. La proposta del Regno Unito invece è quella di bandire l'utilizzo dei cellulari ai ragazzi sotto ai 16 anni. Ed è emblematico questo dato, che ci arriva dal Regno Unito, secondo il quale il 97% dei bambini di 12 anni è in possesso di un telefono cellulare. E poi c'è tutta la tematica riguardante il divieto dell'utilizzo del cellulare nelle scuole. Ci sono diversi paesi che vanno già verso questa direzione secondo il rapporto UNESCO, Francia, Svezia, Finlandia, Olanda e, appunto, Regno Unito. Che cosa succede in Italia? In Italia c'è in realtà già una direttiva ministeriale che vieta l'utilizzo degli smartphone dal 2007 nelle aule scolastiche. Però è consentito l'uso degli smartphone per, appunto, uso didattico. Ma anche l'Italia sta andando verso una direzione di divieto totale di utilizzo di smartphone nelle scuole. Questa dichiarazione di febbraio del ministro Valditara che ci dice che è opportuno evitare l'utilizzo dello smartphone nelle scuole di infanzia, primaria e secondaria di primo grado anche per fini didattici. Diversa la questione invece per ciò che riguarda l'utilizzo del tablet. Vediamo com'è cambiato l'utilizzo degli smartphone, dei telefonini nei bambini tra i 6 e i 10 anni in Italia dopo la pandemia. Parliamo appunto di utilizzo in questo caso, non di possesso, quindi ovviamente sono telefoni a disposizione dei familiari. Il 18% lo utilizzava nel biennio 2018-2019. Questo dato si è incrementato fino al 30% dopo la pandemia, nel biennio 2021-2022.