Il capo delegazione, il potentissimo Kimi Hyok-chol di fronte al plotone d'esecuzione, Kim Yong-chol invece, che ha guidato i negoziati con il segretario di Stato Pompeo è ai lavori forzati. L'ira di Kim Jong-un, il leader nordcoreano, si è abbattuta perfino sull'affidata interprete Shin Hye- yong, accusata di aver macchiato l'autorità di Kim per un errore durante il suo lavoro di traduzione ad Hanoi. Insomma la purga di Kim si è abbattuta su tutti i protagonisti della storica stretta di mano con il Presidente americano a Singapore. Un vertice che al di là dei risultati concreti aveva avuto uno straordinario impatto mediatico. I problemi, come si suol dire, erano arrivati dopo, all'incontro di Hanoi, dove oltre alla stretta di mano si sarebbe dovuto concludere qualcosina di più. Invece dopo ore di discussione Trump si è alzato e se ne è andato, sostenendo che in alcuni casi è meglio interrompere una discussione piuttosto che proseguirla e compromettere il dialogo. Scelta di buonsenso per certi versi, se non fosse che ora entrambe le parti, che precedentemente avevano premuto il pulsante dell'acceleratore sull'escalation, ora si trovano di fronte al guado, che fare? Kim ha ripreso con i test nucleari Trump per ora ha ribadito la linea del dialogo, ma non ha dato indicazioni su nuove possibili summit. C'è da dire che la fonte è attendibile fino ad un certo punto, si tratta del quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo, che in passato ha dato notizie false o largamente ingigantite, però è anche vero che l'ipotesi Kim cerchi dei capri espiatori per il fallimento di Hanoi è verosimile. Nei giorni scorsi il quotidiano di regime, Rodong Sinmun aveva pubblicato un editoriale di fuoco contro gli ufficiali a due facce che affronteranno il duro giudizio della rivoluzione. Come sempre quando si parla del regime nordcoreano il beneficio del dubbio è d'obbligo e sorridere è quantomeno imprevedibile e capriccioso, quindi chissà. Nel frattempo Trump si sta mantenendo in allenamento per l'unico risultato raggiunto con Kim, stringendo oltre mille mani ad un'accademia militare.