La riforma della giustizia ed in particolare la separazione delle carriere, sono stati i temi principali affrontati nella seconda giornata del congresso nazionale dell'ANM che si sta svolgendo a Palermo. La riforma della la giustizia, ha detto il guardasigilli Carlo Nordio, è uno dei temi più importanti nell'agenda di Governo, è una promessa fatta prima delle elezioni, "ma l'indipendenza delle toghe", ha detto il ministro durante il suo intervento, "è imprescindibile". "Se c'è un punto di incontro sul quale, peraltro, abbiamo già trovato, non dico certo un accordo, ma un dialogo con il presidente Santa Lucia, è proprio quello della assoluta, io direi in un dogma, dell'indipendenza dei magistrati, sia giudicanti, che requirenti. Su questo mi sono ripetuto fino a sgolarmi, è un principio non negoziabile". A fargli da contraltare, il capo della procura di Palermo Maurizio De Lucia. "La magistratura", dice, "ha ben altri problemi". "Quello che è certo è che in questo momento fra i tanti problemi che ha la giustizia non mi pare che quello di separare le carriere che sono unite dall'unità d'Italia, possiamo dire, sia quello fondamentale. L'azione dei magistrati continua a essere quello che è, secondo gli strumenti che la legge ci offre e ci consente di operare, i magistrati continuano a essere autonomi e indipendenti dagli altri poteri e fanno il loro lavoro, possono sbagliare e in questo caso esistono i rimedi dentro il codice e fuori dal codice, ma il loro lavoro, fino a prova contraria, è un lavoro fatto per servire il Paese".























