A San Giovanni a Teduccio è un giorno di festa. La periferia Est di Napoli che convive con degrado, inquinamento, mancanza di lavoro e criminalità, da quando è diventata una ex zona industriale ricomincia a sperare. Viene aperto il primo cantiere, un progetto coi fondi del PNNR che, si spera, porterà a un nuovo volto. Questi due palazzoni popolari le cosiddette stecche, verranno smontati, al loro posto sorgeranno nuovi edifici e spazi pubblici per accogliere la popolazione. Siamo a Taverna del Ferro altrimenti detta da sempre il Bronx. Questi palazzoni nacquero dopo il terremoto dell'Irpinia del 1980. Dovevano essere provvisori eppure non lo sono stati evidentemente, ma dopo quasi 40 anni forse è in arrivo una svolta. "I tempi sono quelli dettati dal PNNR quindi noi abbiamo, entro la fine del 2026, la scadenza principale di realizzazione e completamento di tutto l'intervento. Adesso cominciamo il cantiere qui che parte con le demolizioni di tutti i manufatti che ci sono su quest'area che è un'area di proprietà pubblica su cui sorgerà la gran parte degli edifici del nuovo quartiere e quindi si comincerà dopo la fase di demolizione immediatamente a costruire nuovi edifici". Fredde d'inverno e calde d'estate, piene di umidità e muffa, senza manutenzione tra topi e spazzatura. Vivere in queste palazzine è un sacrificio quotidiano ed è per questo che gli abitanti di questo quartiere si sono mobilitati a partire dal 2018. "Nelle tubature c'è ancora dell'amianto e le persone si ammalano di tumore. Per chi ha problemi respiratori con la muffa si aggravano ancora di più e purtroppo le persone hanno anche un po' di vergogna a dire che abbiano in queste case". "Taverna del Ferro e non solo, tutta l'area Est come la nostra città ha bisogno di lavoro, ha bisogno di insegnare la cultura del bello, del sano". Simbolo di Taverna del Ferro sono diventati i quattro murales realizzati dall'artista Jorit, in particolare quelli di Maradona e Che Guevara che verranno smontati insieme ai due palazzoni. Nasceranno nuovamente con il supporto dell'artista. Restano i problemi, tanti per il momento, ma la prospettiva di abitare in case dignitose da nuova linfa ai sogni. "Casa e lavoro significa dare dignità diciamo alle persone".