È stato un tema fondamentale della sua Presidenza e ora da Milano lo difende con convinzione. Nel suo attesissimo discorso al Summit dell’innovazione alimentare, Barack Obama parla dell’importanza dell’accordo internazionale sul clima, raggiunto a Parigi, quell’accordo che in campagna elettorale Donald Trump aveva promesso di stracciare e su cui in questi giorni si appresta a prendere una decisione definitiva. “L’attuale Amministrazione ha idee diverse dalla mia – dice Obama – ma questo è il meccanismo della democrazia. L’importante è che la strada sia segnata”. “Nel corso della mia Presidenza ho reso il cambiamento climatico una delle mie priorità, perché credo che per tutte le sfide che ci troviamo ad affrontare tra tutte questa è quella che definirà i contorni del secolo in maniera più notevole che qualsiasi altra sfida. Nessuna nazione, che sia grande o piccola, ricca o povera, potrà essere immune dall’impatto del cambiamento climatico”. “L’innalzamento della temperatura globale – continua Obama – porta a una resa minore in agricoltura e a una riduzione nella produzione alimentare, il che, se non interveniamo, farà aumentare i flussi migratori e le tensioni politiche, le stesse su cui trova terreno fertile il terrorismo”. “Alcuni dei profughi e alcuni dei flussi migratori in Europa nascono non soltanto dai conflitti, ma anche dalla mancanza di cibo, il che rende la situazione ancora più difficile, mentre il cambiamento climatico imperversa. Quindi, se non intraprendiamo adesso le azioni necessarie per invertire questa tendenza, le migrazioni, che stanno già mettendo a dura prova l’Europa, adesso continueranno e peggioreranno”. Infine, il suo impegno futuro. “Il mio lavoro – dice Obama, al termine del discorso milanese, il primo in pubblico fuori dagli Stati Uniti dopo aver lasciato la Casa Bianca – sarà quello di formare la nuova generazione dei leader”. E cita più volte il Segretario del PD Matteo Renzi, presente in sala. “Con lui – dice – abbiamo discusso su come creare una rete efficiente di attivisti globale”.