È l'Italia il primo Paese al mondo a riconoscere l'obesità come malattia, che con l'approvazione della legge Pella entra ufficialmente nella lista delle patologie croniche, garantendone così la presa in carico del Servizio Sanitario Nazionale. "Oggi sappiamo quanto l'obesità rappresenti un problema di salute globale che purtroppo non riguarda solo gli adulti, ma devo dire anche in Italia sempre di più, i bambini. Se vogliamo veramente offrire cure gratuite, anche cure, a volte costose, cure nuove, dobbiamo agire sulla prevenzione". "Noi dobbiamo invertire questa curva che oggi porta ad avere dei costi altissimi sul settore sanitario. Il tema della prevenzione può aiutare molto, ma soprattutto può aiutare il grande gioco di squadra". In Italia, secondo Istat, le persone in sovrappeso sfiorano il 47% della popolazione adulta di cui l'11,8% soffre di obesità. Numeri che non risparmiano nemmeno i più piccoli. Nel nostro Paese, come in Europa, un bambino su tre ha problematiche legate al peso. Per questo la prevenzione, in particolare in età infantile è tra le priorità. "L'obesità infantile, purtroppo, sta diventando il problema nel problema. Questo ci consente un risparmio di sofferenza per il paziente, ma enorme dal punto di vista dei costi indiretti che sono quelli delle complicanze". "Siamo i primi come dati statistici della gravità dell'obesità infantile. Deve arrivare un messaggio molto importante, è una malattia e il paziente non deve essere più colpevolizzato della sua condizione perché non è l'esclusivo responsabile". .























