Nel porto di Marina di Carrara la Ocean Viking entra dopo quasi 4 giorni di navigazione, 809 miglia nautiche che corrispondono a 1.500 km. Vicino ai blocchi di marmo in una banchina troppo piccola per ospitare gli ambulatori per gli screening che infatti vengono organizzati nel vicino complesso fieristico dopo alcune ore scende tra gli applausi il primo gruppo. "Il problema è nell'organizzarsi e fare convivere la normalità operativa con un momento indubbiamente straordinario perché abbiamo le ambulanze, abbiamo il personale della Croce Rossa, avremo la necessità di trasportare persone malate agli ospedali quindi è chiaro che è un momento diverso da quella che è la nostra normale operatività". Sono 95 gli adulti, verranno divisi tra la Toscana, le Marche e il Lazio. Ma ci sono anche 33 minori non accompagnati: per loro è stata trovata una struttura a Marina di Massa. "Saranno tutti comunque accolti in un unico immobile, un unico stabile che è importante per i minori". Alcuni dei migranti soccorsi hanno visto dei loro compagni sparire tra le onde. Avrebbero avuto bisogno di un supporto psicologico immediato, spiegano dallo staff della ONG SOS Mediterranee. "Più restiamo lontani più persone muoiono" il concetto è chiaro anche se viene considerata positivamente l'indicazione veloce di un porto sicuro. Tra quelli che ce l'hanno fatta ci sono anche i migranti scesi dalla Geo Barents. Sono stati salvati in tre diverse operazioni in apparente violazione del decreto Piantedosi. "Non c'è la certezza della presenza di altre navi in zona" la linea difensiva della ONG Medici Senza Frontiere che rischia il sequestro della nave mentre per il capitano una sanzione può arrivare a €50.000.