Barche e gommoni continuano ad attraversare il Mediterraneo centrale puntando verso le coste meridionali dell'Europa, Lampedusa soprattutto. Alcune imbarcazioni sono arrivate direttamente sul molo, altre sono state soccorse a poche miglia. E di nuovo, gli arrivi sono più veloci delle partenze; nonostante i trasferimenti vadano avanti da giorni, a bordo di navi traghetto e mezzi della Guardia Costiera, l'hotspot è tornato in affanno con 1700 persone a fronte di 350 posti. Non è un'emergenza che riguarda l'isola ma solo la struttura dice il neo sindaco Filippo Mannino, che al Viminale, nei giorni scorsi ha chiesto navi più grandi per velocizzare i trasferimenti, ricordando che sull'isola nel culmine della sua stagione estiva, la presenza dei migranti non è nemmeno notata dai tanti turisti che si godono la bellezza delle spiagge. Intanto, la Sea Watch 3 è attraccata al porto di Taranto assegnato per sbarcare le 483 persone salvate nell'ultima settimana. A bordo ci sono donne incinte, bambini senza i genitori, uomini che portano i segni delle torture subite nei lager libici da cui sono riusciti a fuggire. Ancora in attesa di un porto, i naufraghi soccorsi dalla nave di Medici Senza Frontiere; tra loro 150 minori e tanti neonati. Uno è nato 20 giorni fa; è piena di bambini anche la nave di SOS Mediterranee che ha soccorso 387 profughi e migranti. Loro sono minori non accompagnati, donne e bambini. Il più piccolo di loro ha meno di un anno. Noi cerchiamo di fare del nostro meglio per alleviare la loro sofferenza però la logistica della nave è limitata. Da giorni che chiediamo e aspettiamo un porto sicuro e ogni giorno in più la situazione si fa sempre più difficile.























