Fermo convalidato per Giandavide De Pau, accusato dell'omicidio delle tre prostitute nel quartiere Prati a Roma e da sabato detenuto nel carcere di Regina Coeli. Lui si avvale della facoltà di non rispondere e il suo avvocato dice che è ancora confuso e non ricorda nulla ma dall'ordinanza di custodia cautelare, firmata dal Gip, emergono novità importanti che danno un'ulteriore svolta alle indagini: De Pau ha girato col cellulare ben due video dell'assassinio delle donne cinesi, uno di 14 minuti e l'altro di 42 minuti. I tre omicidi si sono svolti in una sola ora. Resi noti anche i nomi, finora sconosciuti, delle due prime vittime, le cinesi Li Yan Rong, 55 anni, e Yang Yun Xia, 45 anni. Importante anche il ruolo della sorella di De Pau che nella sua telefonata ai Carabinieri ha riferito le parole del fratello su donne uccise, sangue, coltelli. "La dinamica di quanto avvenuto all'interno dell'appartamento di via Riboty, scrive il giudice, è pienamente provata dal contenuto dei video rinvenuti nel telefono cellulare dell'indagato, che smentiscono integralmente la versione da lui fornita circa la presenza di un presunto uomo armato che avrebbe aggredito le due donne e minacciato lui con una pistola". Secondo il Gip, De Pau, avrebbe una personalità particolarmente violenta, aggressiva e priva di freni inibitori, era pienamente consapevole di quanto stava facendo. Del resto è emerso che l'indagato mirava a lasciare l'Italia, aveva anche cercato di ottenere un passaporto falso. Nel frattempo si ragiona sulla possibilità che l'omicidio di almeno un'altra prostituta accaduto anni fa potrebbe essere riconducibile alla stessa mano. Si scava dunque nel passato di De Pau: l'ipotesi che si tratti di un serial killer al momento resta tale, ma potrebbe prendere consistenza.























