Eccolo che esce dalla questura di Roma per trascorrere la sua prima notte in carcere dopo più di 7 ore di interrogatorio alla fine delle quali è stato formalizzato il suo fermo. Di quegli istanti ricordo solo tanto sangue, sarebbero state queste le prime parole di Giandavide De Pau, l'uomo sospettato di essere l'autore dell'omicidio di tre donne avvenuto a Roma giovedì scorso nel quartiere Prati. Nel corso dell'interrogatorio in Questura ha ricostruito quello che è successo. Era la prima volta, dice, che andava in quella appartamento con le donne cinesi, donne ancora non identificate. Aveva preso un appuntamento per telefono. Non ricorderebbe invece di essere stato nell'altro appartamento in via Durazzo, dove è morta la 65enne di origini colombiane Marta Castano, anche se per gli inquirenti ci sono le immagini delle telecamere a confermarlo. Il presunto killer, 51 anni, legato al clan camorristico dei senesi e con problemi di tossicodipendenza e psichiatrici, racconta di aver vagato per due giorni con gli abiti sporchi di sangue e poi di essere andato dalla madre e dalla sorella dov'è all'alba sono andati a prenderlo. La svolta nelle indagini con la testimonianza di una cubana, ci sarebbero poi il suo nome nella chat di una delle vittime e le tante, troppe, tracce lasciate nei due appartamenti. Omicidi brutali che hanno tenuto la Capitale con il fiato sospeso, scatenando la paura in uno dei quartieri più centrali di Roma. La situazione ora è sotto controllo, la collettività può tornare ad essere tranquilla rassicura il questore Mario Della Cioppa.























